Come distinguere i sintomi del Covid-19 da quelli di una banale allergia? I sintomi di quest’ultima, specialmente se causati dagli acari della polvere (e in tempi di pandemia, smart working, limitazioni agli spostamenti e coprifuoco, si passa in media molto più tempo in casa che in passato) sono: starnuti, tosse e nei casi più gravi asma e dermatiti. I sintomi dell’allergia respiratoria comprendono invece rinite con starnuti, prurito al naso, gocciolamento nasale, naso chiuso, congiuntivite, tosse secca, dispnea che si controlla con la terapia antiasmatica, perdita cronica di olfatto da poliposi nasale, prurito rinofarningeo e non è prevista la febbre.
«Da non confondere – spiega Catello Romano, pediatra-allergologo e docente nel corso di formazione professionale ECM di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club dal titolo ‘Allergie e Covid-19. L’ aderenza alle terapie ai tempi della pandemia’ – con i sintomi dell'infezione Covid-19 per evitare in questo modo di allarmarsi inutilmente». I sintomi dell’infezione da Covid sono generalmente: rinite, tosse, febbre, dispnea grave, spossatezza, perdita di gusto e olfatto.
Gli acari sono animaletti invisibili ad occhio nudo e si sviluppano principalmente negli ambienti caldi e umidi, con una temperatura compresa tra i 20 e i 30 gradi. Si nutrono inoltre prevalentemente di derivati della pelle umana e animale: «Quando gli acari vengono a contatto con la pelle o con le mucose respiratorie dei pazienti allergici, provocano una reazione infiammatoria che si può manifestare con prurito, dermatite, asma, rinite», spiega Catello. Per ridurre i rischi è necessario invece «ricorrere a vari presidi che possiamo dividere in due: chimici e fisici».
Ma è compito del medico, secondo l'esperto, suggerire al singolo paziente il rimedio più efficace: «Bisogna, infatti, tener conto non solo dell’efficacia dei singoli presidi ma anche dei costi e del livello di risposta del paziente. La soluzione ideale è rappresentata dall’uso congiunto di federe, che isolano gli acari nei materassi e nei cuscini; di un acaricida (benzil-benzoato) usato su tappeti, divani, poltrone, moquette ecc. in grado di ammazzare gli acari; di un aspirapolvere con filtro ad acqua e microflitro HEPA che allontana fisicamente la polvere e gli acari impedendo che si verifichi il contatto con il paziente allergico e di disinquinatori d'aria che, oltre a ridurre la concentrazione di acari nell’ambiente, migliorano – conclude Catello – la qualità dell’aria respirata».
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